Attivo nel panorama fotografico dal 2016, associato a “Il Biancoenero” dal 2020,Claudio Rizzini, fotoreporter bresciano free-lance, collabora con l’Agenzia Luz di Milano . I suoi scatti di fotografia umanistica e sociale sono pubblicati dai quotidiani e dai magazine nazionali ed esposti in diverse mostre personali. Tra i reportage di Rizzini, “Armàti di paura”, sul tema del possesso di armi e sull’autodifesa , Lacio Drom”, viaggio nel mondo dei Sinti evangelici e “106” , cronaca di un presidio permanente in una fabbrica del Nord Italia. Sul tema del lavoro si segnala anche il reportage “Saluteremo il signor padrone”. Tra gli ultimi lavori, “La linea della palma”, reportage in progress sulle mafie in Lombardia viste attraverso le storie di ci le combatte e di chi ne ha subito drammaticamente le conseguenze e i reportage “Balkan Trieste – I dannati del Silos” e “Scampia era un campo verde”, il primo sul dramma dei migranti della rotta balcanica e il secondo sulle Vele di Scampia.
Nell’anno del centenario dell’omicidio Matteotti e del cinquantesimo della strage di Piazza Loggia la grande mostra a Palazzo Cottinelli di Brescia “Destra Estrema, simboli, corpi, rituali” ripetuta a Torino nell’ambito della rassegna “All’armi son fascisti! Immagini, parole , analisi. “Area 51, Rozzano” racconta invece la storia di un ex detenuto impegnato a contrastare le nuove povertà di un quartiere difficile. Per l’ ottantesimo anniversario della liberazione dai nazifascisti il reportage sulle tracce dei fratelli Cervi, “Dopo un raccolto ne viene un altro”.